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dai GIORNALI di OGGI

Sanatoria per badanti e colf,

il governo continua a litigare

2009-07-08

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Dalessandro Giacomo

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

CORRIERE della SERA

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2009-07-08

il titolare del viminale: "Già oggi se un clandestino lavora in nero può essere espulso"

La Russa: "Regolarizziamo le badanti"Maroni: "Non ci sarà alcuna sanatoria"

Botta e risposta tra il ministro della Difesa e quello dell'Interno

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni (Fotogramma)

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni (Fotogramma)

ROMA - Il ministro della Difesa apre una porta, quello dell'Interno la chiude. Fragorosamente. Motivo del contendere la possibile sanatoria a colf e badanti dopo l'introduzione della nuova legge sulla sicurezza che facilita l'espulsione dei clandestini che lavorano in nero. Un argomento sul quale all'interno del governo ci sono posizioni differenti. Ignazio La Russa, titolare della Difesa, lancia una proposta: "Regolarizziamo solo le badanti, alle colf ci pensiamo dopo". Per il ministro della Difesa alla base di tutto "c'è un problema morale per le famiglie che vedrebbero sottrarsi degli aiuti importanti. La nostra proposta - spiega La Russa - è restringere il campo alle badanti e non alle colf. Le badanti sono quelle che hanno già in corso un rapporto, anche se in nero, e che sono utili per anziani e persone portatrici di handicap...". La Russa spiega così la sua proposta. "Diamo l'incarico - dice - ai prefetti per vedere di verificare se c'è la possibilità di regolarizzare solo le badanti, potrebbero fare dei controlli efficaci in modo che gli abusi diventino fisiologici". E le colf? "Per le colf - spiega il ministro - non c'è urgenza. Vedremo cosa fare, ma per loro non credo che sia possibile una regolarizzazione...".

MARONI - Ma dopo poco arriva la risposta del ministro dell'Interno Robero Maroni: "Non ci sarà nessuna sanatoria per le badanti", quella di questi giorni è "una polemica basata sul nulla", visto che già da ora, prima dell'entrata in vigore del ddl sicurezza, i lavoratori in nero sono puniti. "Già oggi - ha aggiunto Maroni - se un clandestino svolge un lavoro in nero può essere espulso". "Si sta facendo - ha spiegato Maroni - un gran discutere su una norma non ancora in vigore, dimenticando che ci sono già leggi che puniscono il lavoro nero, specie se viene svolto da un clandestino". Sull'ipotesi di sanatorie, il ministro è netto: "Il Parlamento - ha osservato - è sovrano, ma io personalmente sono contrario ad una sanatoria che non si potrebbe fare per una particolare categoria di lavoratori. Ciò è fortemente sconsigliato dal patto europeo sull'immigrazione che è un impegno sottoscritto da tutti i capi di governo dell'Europa, per cui mi sento di escludere l'ipotesi di sanatoria". Maroni ha poi definito "eccessivi" i numeri circolati in questi giorni sulle badanti irregolari, ricordando che molte sono di paesi recentemente entrati nell'Unione europea e quindi non hanno bisogno di regolarizzazione. Quanto a chi ha parlato del rischio carcere per la badante, il ministro ha sottolineato che "il reato di clandestinità introdotto con il ddl sicurezza prevede una sanzione penale che non è il carcere, ma una pena accessoria e cioè la possibilità di immediata espulsione con provvedimento del giudice di pace".

07 luglio 2009

 

 

 

 

alla camera l'esecutivo aveva posto la fiducia sul testo

Slitta all'autunno l'esame in Senato

del Ddl sulle intercettazioni

La decisione dopo che il governo aveva reso noto che per lui il provvedimento non era più urgente

ROMA - Non c'è più urgenza. La conferenza dei capigruppo del Senato ha confermato lo slittamento a dopo l'estate dell'esame del ddl intercettazioni approvando un nuovo calendario dei lavori dell'aula che prevede, prima della pausa estiva, l'esame del Dpef e, quando arriverà dalla Camera, del decreto anti-crisi. Lo ha annunciato il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri. In mattinata una telefonata del Guardasigilli al presidente della Commissione Giustizia del Senato aveva confermato che l'approvazione del provvedimento non era più urgente per l'esecutivo. Lo slittamento arriva dopo i dubbi espressi dalla magistratura e, in maniera riservata, dalla presidenza della Repubblica. Tanto che lo stesso ministro della Giustizia aveva parlato di apertura del governo a possibili modifiche del testo approvato dalla Camera solo in seguito alla richiesta del voto di fiducia.

UDC - Il rinvio è stato accolto con soddisfazione soprattutto dall'opposizione. Venuta meno l'urgenza di approvare il ddl sulle intercettazioni che così com'è non funziona, il capogruppo vicario dell'Udc alla Camera, Michele Vietti, propone una radicale modifica del testo del governo. "Ancora una volta - ricorda Vietti - come opposizione responsabile, avevamo messo in guardia governo e maggioranza dall'affrontare una materia così delicata, come le intercettazioni, con superficialità e partigianeria. Due settimane fa alla Camera l'esecutivo aveva posto la fiducia giustificandola con l'estrema urgenza del provvedimento". "Si è reso così inemendabile un testo che l'Udc era disposta a votare a condizione che fossero modificati il requisito per far ricorso a questo strumento di indagine e i vincoli alla libertà di stampa. Oggi, improvvisamente, governo, maggioranza e, buon ultimo, il presidente della commissione Giustizia del Senato si accorgono che l'urgenza non c'è più e che il testo, così com'è, non funziona. Se davvero ci sarà un ripensamento su queste due criticità l'Udc non farà mancare il proprio contributo", conclude Michele Vietti.

 

07 luglio 2009

REPUBBLICA

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2009-07-08

Il ministro della Difesa aveva chiesto di regolarizzare chi si occupa degli anziani

Sacconi: "Muoviamoci con rigore". E Gasparri invita ad usare il decreto flussi

Immigrati, Maroni contro La Russa

"Non ci sarà nessuna sanatoria"

Il ministro dell'Interno: "Chiunque lavori in nero è clandestino"

Immigrati, Maroni contro La Russa "Non ci sarà nessuna sanatoria"

ROMA - E' ancora scontro sul ddl sicurezza anche dopo la sua trasformazione in legge. Con l'introduzione del reato di clandestinità, colf e badanti senza permesso di soggiorno - circa mezzo milione di persone - sono fuorilegge. Il sottosegretario Carlo Giovanardi ha chiesto una regolarizzazione di massa sollevando le ire della Lega e di Umberto Bossi. Ignazio La Russa propone di regolarizzare "Solo le badanti", ma il ministro dell'Interno, Maroni, interviene nella polemica fugando ogni dubbio: "Nessuna sanatoria. Le badanti non regolari sono già fuorilegge, secondo le leggi che vietano il lavoro in nero".

Nessuna provvedimento ad hoc. Non ci sarà nessuna sanatoria per le badanti, quella di questi giorni è "una polemica basata sul nulla", visto che già da ora, prima dell'entrata in vigore del ddl sicurezza, i lavoratori in nero sono puniti. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso di una conferenza stampa al Viminale. "Già oggi - ha aggiunto - se un clandestino svolge un lavoro in nero può essere espulso". "Io - ha spiegato - sono contro le sanatorie perché non potrebbero essere fatte solo per chi fa un determinato lavoro. Inoltre - ha continuato - è fortemente sconsigliato dal patto dell'Unione europea firmato nel 2008 dai capi di Stato. Mi sento comunque di escludere sanatorie anche generalizzate ed escludo che anche Berlusconi voglia farle perchè anche lui ha firmato il patto'', ha concluso.

"Badanti indispensabili, colf molto meno". Se è opportuna una soluzione rapida ed efficace, il ministro della Difesa suggerisce di intervenire subito sulle bandanti: loro sono indispensabili per gli anziani e gli handicappati. Le colf molto meno. "Le badanti - spiega La Russa - sono quelle che hanno già in corso unrapporto, anche se in nero, e che sono utili per anziani e persone portatrici di handicap". E le colf?, gli domandano i cronisti. "Per le colf - spiega il ministro - non c'è urgenza. Vedremo cosa fare, ma per loro non credo che sia possibile una regolarizzazione... D'altronde, contro di loro, di certo nessuno si metterà a fare la caccia".

Frattini: "Nessuna badante andrà in galera". Lo conferma anche il ministro degli Esteri Franco Frattini che rassicura: "Nessuna badante di nessun paese straniero andrà in galera". E spiega: "Non è necessaria alcuna sanatoria perchè la legge penale non è retroattiva. Il problema è per chi lavoro in nero, ma nessuna badante andrà mai in galera".

"Regolarizzare sì, ma con rigore". Lo schieramento pro-badanti è bipartisan. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, sentito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e per suo tramite Silvio Berlusconi, spiega la posizione ufficiale del governo: niente semplificazioni, nessuna sanatoria, ma impegno "collegiale", a trovare una soluzione che consenta di "gestire la transizione". Come? "Regolarizzare solo in modo rigoroso e selettivo - spiega Sacconi - tenendo ben strette le maglie, in modo da non favorire abusi e vanificare le norme contro la clandestinità".

Gasparri: "Usiamo il decreto flussi". La questione potrebbe essere affrontata con un provvedimento sulla regolazione dei flussi degli immigrati. Il capogruppo del PdL al Senato, Maurizio Gasparri, intervistato da Radio Radicale, spiega: "Per le badanti e le colf si potrebbero utilizzare i decreti sui flussi, previsti dalla legge Fini-Bossi. Sono i decreti con i quali ogni anno il governo stabilisce quanti extracomunitari possono entrare nel nostro Paese in base a previsioni sul mercato del lavoro. Prima di farne entrare altri, potremmo vedere se il meccanismo dei flussi può essere applicato a persone che già vivono in Italia e hanno fatto domanda per regolarizzare il loro stauts".

(7 luglio 2009)

L'UNITA'

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2009-07-08

Sanatoria per badanti e colf, il governo continua a litigare

Il ministro della Difesa apre alla possibile sanatoria per le sole badanti, ma Maroni dice no. Un contrasto evidente, a conferma che nel governo, dopo le pressioni del mondo cattolico e le critiche per una legge sulla sicurezza e l'immmigrazione che fa la faccia inutilmente feroce, non si riesce a trovare l'accordo. Peraltro la legge non è ancora stata firmata dal presidente della repubblica.

Ignazio La Russa, titolare della Difesa, lancia una proposta: "Regolarizziamo solo le badanti, alle colf ci pensiamo dopo". Per il ministro della Difesa alla base di tutto "c'è un problema morale per le famiglie che vedrebbero sottrarsi degli aiuti importanti. La nostra proposta - spiega La Russa - è restringere il campo alle badanti e non alle colf. Le badanti sono quelle che hanno già in corso un rapporto, anche se in nero, e che sono utili per anziani e persone portatrici di handicap...". La Russa spiega così la sua proposta. "Diamo l'incarico - dice - ai prefetti per vedere di verificare se c'è la possibilità di regolarizzare solo le badanti, potrebbero fare dei controlli efficaci in modo che gli abusi diventino fisiologici". E le colf? "Per le colf - spiega il ministro - non c'è urgenza. Vedremo cosa fare, ma per loro non credo che sia possibile una regolarizzazione...".

Ma il problema è la Lega che è già pronta a fare le barricate se viene disattesa la legge Maroni. Proprio il tirolare dell'Interno attacca: "Non ci sarà nessuna sanatoria per le badanti", quella di questi giorni è "una polemica basata sul nulla", visto che già da ora, prima dell'entrata in vigore del ddl sicurezza, i lavoratori in nero sono puniti. "Già oggi - ha aggiunto Maroni - se un clandestino svolge un lavoro in nero può essere espulso". "Si sta facendo - ha spiegato Maroni - un gran discutere su una norma non ancora in vigore, dimenticando che ci sono già leggi che puniscono il lavoro nero, specie se viene svolto da un clandestino". Sull'ipotesi di sanatorie, il ministro è netto: "Il Parlamento - ha osservato - è sovrano, ma io personalmente sono contrario ad una sanatoria che non si potrebbe fare per una particolare categoria di lavoratori. Ciò è fortemente sconsigliato dal patto europeo sull'immigrazione che è un impegno sottoscritto da tutti i capi di governo dell'Europa, per cui mi sento di escludere l'ipotesi di sanatoria".

 

Maroni ha poi definito "eccessivi" i numeri circolati in questi giorni sulle badanti irregolari, ricordando che molte sono di paesi recentemente entrati nell'Unione europea e quindi non hanno bisogno di regolarizzazione. Quanto a chi ha parlato del rischio carcere per la badante, il ministro ha sottolineato che "il reato di clandestinità introdotto con il ddl sicurezza prevede una sanzione penale che non è il carcere, ma una pena accessoria e cioè la possibilità di immediata espulsione con provvedimento del giudice di pace".

07 luglio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-07-08

Per le badanti avanza l'ipotesi regolarizzazione

di Marco Ludovico

08 luglio 2009

(Ansa)

 

Non ci sarà nessuna sanatoria per le badanti, quella di questi giorni è "una polemica basata sul nulla" dice il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Poi, però, aggiunge: "Saremo attenti alle esigenze delle famiglie".

In realtà, è già partita la macchina per trovare una soluzione alle migliaia di stranieri irregolari che prestano assistenza agli anziani, ai bambini, ai nuclei familiari. L'ipotesi al momento allo studio del Governo è quella di una regolarizzazione delle figure legate ai lavori, appunto, tipici per la famiglia, come colf e badanti (ma non solo). Si tratta, in sostanza, della richiesta che per primo ha avanzato Carlo Giovanardi, sottosegretario alla famiglia presso la Presidenza del Consiglio. Lo stesso Giovanardi tiene a precisare che "i colleghi della Lega tuonano contro la sanatoria generalizzata, ma io non ho mai parlato di una cosa del genere".

La soluzione di un nuovo decreto flussi, invece, risulta incerta e debole rispetto alla normativa appena introdotta e al panico scatenato dal reato di clandestinità. Maroni, peraltro, ricorda che "già da ora, prima dell'entrata in vigore del ddl sicurezza, i lavoratori in nero sono puniti. E se sono stranieri rischiano già adesso l'espulsione". Con la nuova legge, però, scatta anche il reato di clandestinità "e si raddoppia la strada che porta all'espulsione" sottolinea il ministro.

Il decreto flussi - un testo amministrativo - è un provvedimento di rango inferiore rispetto alla legge. Se si vuole normalizzare le tante situazioni di stranieri irregolari ci vuole, invece, un'altra norma dello stesso livello: basterebbe, in teoria, un emendamento al decreto legge anticrisi, appena approvato dall'Esecutivo, per garantirsi un'approvazione rapida in Parlamento. Anche perchè se si facesse ricorso a un decreto flussi ogni lavoratore straniero rischierebbe l'espulsione almeno finchè non arriva dagli uffici del Viminale l'ok definitivo alla domanda: i tempi possono essere molto lunghi e si potrebbe così prolungare questo stato di incertezza e di paura che i ministri del governo tentano ogni giorno di dissimulare. Ieri anche il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha voluto essere rassicurante sostenendo che "nessuna badante di nessun paese straniero andrà in galera".

Se le previsioni di intervento formulate finora si confermeranno, tutti coloro che potranno dimostrare di aver lavorato per attività di tipo familiare e di essere entrati in Italia fino a una certa data - quantomeno prima dell'entrata in vigore della legge - dovrebbero avere la possibilità di mettersi in regola. Circola anche l'ipotesi, in analogia al provvedimento simile deciso dal secondo governo Berlusconi nel 2002, di stabilire il pagamento di una somma forfetaria dei contributi non versati. A questa cifra andrà sommata la tassa di soggiorno prevista dall'ultimo Ddl, che va definita tra un minimo di 80 e un massimo di 200 euro.

Non sarebbe, insomma, una sanatoria. Quest'ultima strada, ha ricordato Maroni, "è fortemente sconsigliata dal patto europeo sull'immigrazione". C'è da star certi, peraltro, che se il progetto di regolarizzazione ad hoc andrà avanti, il Viminale metterà paletti severi alle domande che affluiranno copiose: già con le istanze per i decreti flussi, infatti, l'Interno si è accorto delle scappatoie utilizzate per far passare come lavoratori figure, invece, assai opache. Resta poi il solito problema legato a questo genere di provvedimenti: un nuovo, consistente afflusso di immigrati, attratti dall'effetto mediatico. È assai probabile, perciò, che le smentite su una decisione del genere scatteranno comprensibilmente fino all'ultimo minuto.

08 luglio 2009

 

 

 

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2009-03-13

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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